Istituto Bruno Leoni
Istituto Bruno Leoni | |
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Istituto Bruno Leoni Idee per il libero mercato | |
Abbreviazione | IBL |
Tipo | centro studi |
Fondazione | 2003 |
Sede centrale | Torino |
Altre sedi | Milano |
Presidente | Franco Debenedetti |
Lingua ufficiale | ITA |
Sito web | |
L'Istituto Bruno Leoni (IBL) è un centro studi italiano fondato nel 2003 per promuovere la tradizione del pensiero liberale in Italia. I fondatori sono stati Carol Erickson, Franco Forlin, Sergio Leali, Carlo Lottieri, Alberto Mingardi, Carlo Stagnaro e Tito Tettamanti. L'istituto, che prende il nome da Bruno Leoni, ha sedi a Torino e Milano.[1]
L'istituto organizza convegni e seminari in varie città italiane ed europee e pubblica ricerche nell'ambito delle scienze sociali.
Secondo il Global Go To Think Tank Index Report 2020[2], la classifica dei centro studi curata dalla Università della Pennsylvania, l'Istituto Bruno Leoni risulta 132° a livello mondiale (su 174 istituti considerati) e 76° (su 142) tra quelli dell’Europa occidentale.
IBL è membro fondatore di Epicenter[3], una rete paneuropea con sede a Bruxelles di sei centri studi in favore del libero mercato.
Nel 2004 è stato insignito del Templeton Freedom Award for Institute Excellence dall'Atlas Foundation (Stati Uniti) per le iniziative condotte in ambito divulgativo ed educativo.
Idee
[modifica | modifica wikitesto]«Ogni impresa che si rispetti è guidata da una visione del mondo, da una filosofia. La nostra filosofia è conosciuta sotto molte etichette: "liberale", "liberista", "individualista", "libertaria". I nomi non sono importanti. Ciò che è più importante è che a orientare la nostra azione è la fedeltà a quello che Lord Acton ha definito "il fine politico supremo": la libertà individuale.»
L'istituto promuove idee economiche e filosofiche liberali, ispirandosi principalmente a economisti della scuola austriaca. Vengono, altresì, promosse le idee di economisti di scuole differenti come Milton Friedman, James M. Buchanan della teoria della scelta pubblica e Wilhelm Röpke dell'ordoliberalismo.
L'economista italiano Sergio Ricossa è stato presidente onorario fino alla sua morte.
Tra i principali impegni del centro-studi bisogna ricordare quelli a difesa della proprietà privata e contro l'imposizione fiscale, a favore della libera iniziativa e contro la programmazione economica, a favore della globalizzazione e contro il protezionismo. Una sua classica battaglia è anche il superamento dell'attuale sistema degli albi professionali, dato che, fin dal 2004 l'istituto, per bocca del presidente Alberto Mingardi è arrivato a reclamare "l'abolizione degli ordini professionali".[5]
L'Istituto ha sviluppato il "contatore del debito pubblico"[6]. Il contatore si aggiorna ogni 3 secondi e fornisce una stima dello stock di debito pubblico italiano in tempo reale. La base di partenza è costituita dai dati forniti dalla Banca d'Italia[7]. Durante la campagna elettorale per le elezioni nazionali del 2018 un contatore del debito pubblico era presente sui maxi-Led delle Stazioni di Milano Centrale, Roma Termini e Roma Tiburtina[8].
L'Istituto Bruno Leoni ha espresso posizioni scettiche nel dibattito sul riscaldamento globale, sostenendo tuttavia politiche come la carbon tax[9][10] e altre misure per la riduzione delle emissioni anche in audizioni presso il Parlamento Europeo[11].
L'Istituto è affiliato all'Atlas Network, una organizzazione che sostiene e finanzia una vasta rete globale di centri-studi liberali.[12]
Convegni e seminari
[modifica | modifica wikitesto]Durante tutto l'anno l'istituto organizza incontri e convegni[13]. Gli eventi annuali più importanti sono la cena annuale dell'IBL[14], il Seminario Mises[15] (che ha, invece, cadenza biennale e si svolge in autunno a Sestri Levante), la Lectio Minghetti[16], il Discorso Bruno Leoni[17].
Pubblicazioni
[modifica | modifica wikitesto]A partire dal 2009 il centro-studi ha dato vita a una propria casa editrice: IBL Libri. L'Istituto inoltre sponsorizza una collana presso l'editore Liberilibri, chiamata "Hic sunt leones". L'Istituto ha anche pubblicato un saggio del principe del Liechtenstein, Giovanni Adamo II, dedicato alla sua visione dello Stato.
L'Istituto ha un blog curato, tra gli altri, dal giornalista e conduttore radiofonico Oscar Giannino.
Libri
[modifica | modifica wikitesto]Le principali collane consultabili online:
Articoli
[modifica | modifica wikitesto]L'Istituto segue un'intensa attività di scrittura di articoli e studi:
La ricerca più citata dell'Istituto è denominata “Indice delle Liberalizzazioni“ e viene condotta su base annuale dal 2007, mettendo a confronto i paesi dell'Unione Europea e i loro settori produttivi. Secondo l'ultima edizione, basata sui dati del 2019, l'indice italiano si attesterebbe a 75 punti su 100[25].
Organizzazione
[modifica | modifica wikitesto]Direzione
[modifica | modifica wikitesto]- Franco Debenedetti, presidente
- Nicola Rossi, consigliere di amministrazione
- Alberto Mingardi, direttore generale
- Carlo Lottieri, direttore del dipartimento di teoria politica
Collaboratori e ricercatori
[modifica | modifica wikitesto]Finanziamenti
[modifica | modifica wikitesto]L'associazione culturale Istituto Bruno Leoni (denominata Associazione Culturale Amici dell'Istituto Bruno Leoni fino al 2008) riceve annualmente donazioni a sostegno della propria attività da parte di numerosi enti, fondazioni, tra le quali la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino (10.000 euro nel 2006, 10.000 euro nel 2007, e 30.000 nel 2008)[26] e singoli privati che destinano annualmente il 5 per mille all'Istituto.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Contatti
- ^ James G. McGann, 2020 Global Go To Think Tank Index Report, 28 gennaio 2021.
- ^ http://www.epicenternetwork.eu/
- ^ La nostra filosofia, brunoleoni.it Archiviato il 20 settembre 2008 in Internet Archive.
- ^ Roberto Bagnoli, "L'effetto Monti incrina il monolito degli ordini", Corriere della Sera, 24 maggio 2004, p. 3.
- ^ http://www.brunoleoni.it/il-debito-pubblico-sul-tuo-sito
- ^ http://temi.repubblica.it/economiaefinanza-debito-pubblico/come-funziona-il-contatore-del-debito-pubblico/
- ^ http://www.rainews.it/dl/rainews/media/contatore-debito-pubblico-stazione-di-roma-milano-2a32bbc3-96a1-4c7b-a1f8-7a2e4ec80680.html#foto-1
- ^ Stefano Clò e Emanuele Vendramin, Is the ETS still the best option? Why opting for a carbon tax.
- ^ Carlo Stagnaro, Legare PPA a ETS per favorire gli investimenti, in Rivista Italiana Energia, 9 luglio 2020.
- ^ Public hearing on "Green Taxation", su europarl.europa.eu, 12 luglio 2021.
- ^ Djelic, Marie-Laure e Mousavi, Reza, How the neoliberal think tank went global: The atlas network, 1981 to the present. (PDF), in Plehwe, Dieter, Slobodian, Quinn, Mirowski, Philip (a cura di), Nine lives of neoliberalism[collegamento interrotto], Verso, 2020.
- ^ Lista eventi, brunoleoni.it Archiviato il 19 settembre 2008 in Internet Archive.
- ^ http://www.brunoleoni.it/premio-bruno-leoni-2018
- ^ Copia archiviata, su brunoleoni.it. URL consultato il 6 novembre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2011).
- ^ https://web.archive.org/web/20111101193141/http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=0000002310&level1=2167
- ^ Copia archiviata, su brunoleoni.it. URL consultato il 6 novembre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2011).
- ^ Collana "Policy", brunoleoni.it Archiviato il 20 settembre 2008 in Internet Archive.
- ^ Collana "Diritto, Mercato, Libertà", brunoleoni.it Archiviato il 20 settembre 2008 in Internet Archive.
- ^ Fuori collana, brunoleoni.it Archiviato il 20 settembre 2008 in Internet Archive.
- ^ Briefing Papers, brunoleoni.it Archiviato il 17 settembre 2008 in Internet Archive.
- ^ Occasional Papers, brunoleoni.it Archiviato il 2 agosto 2008 in Internet Archive.
- ^ Focus, brunoleoni.it Archiviato il 2 agosto 2008 in Internet Archive.
- ^ Altri Papers, brunoleoni.it, su brunoleoni.it. URL consultato il 6 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2011).
- ^ Alessandra Puato, Concorrenza, le pagelle: treni, aerei, benzina e Internet. Perché i mercati in Italia si stanno chiudendo, in Corriere della Sera, 15 febbraio 2021.
- ^ Bilancio consuntivo per l’esercizio 1º gennaio - 31 dicembre 2006 (PDF), su fondazionecrt.it, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, p. 142. URL consultato il 18-3-2011 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2011). Bilancio consuntivo per l'esercizio 1º gennaio - 31 dicembre 2007 (PDF) [collegamento interrotto], su acri.it, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, p. 151. URL consultato il 18-3-2011. Bilancio consuntivo per l'esercizio 1º gennaio - 31 dicembre 2008 (PDF), su fondazionecrt.it, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, p. 150. URL consultato il 18-3-2011 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2011).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su brunoleoni.it.
- Eventi organizzati da Istituto Bruno Leoni, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
- Progetto aperto di informazione e proposte sugli sprechi della spesa pubblica italiana, su wikispesa.it. URL consultato il 27 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2015). (Rilasciato con licenza Creative Commons 3.0)
Controllo di autorità | VIAF (EN) 144623048 · ISNI (EN) 0000 0001 0743 1987 · LCCN (EN) no2007022964 · GND (DE) 10367600-4 · J9U (EN, HE) 987007297667305171 |
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